Il Sommacco: Caratteristiche Nutrizionali
Aprile 9, 2021Il sommacco ha un alto contenuto di acido gallico, ma anche tannini, antociani, glicosidi flavonoidi e acidi organici.
Presenta anche diversi acidi organici, come acido citrico, piruvico e malico, il quale è responsabile del sapore aspro del sommacco. Tra le sostanze bioattive ci sono anche acidi grassi, essenziali e non (in particolare acido oleico e linoleico), vitamine (B1, B2, B6, B12, C, PP), carboidrati (xilosio e glucosio), minerali (K, Ca, Mg, Na, P, Fe) e un buon contenuto di amminoacidi liberi. È anche un’importante fonte di fibre.
Il sommacco ha un elevato contenuto di polifenoli che conferisce al frutto un elevato potere antiossidante, caratteristica molto importante perché permette di contrastare l’azione dei radicali liberi, molecole di scarto prodotte nel corso del metabolismo, capaci di creare disturbi irreversibili alle strutture cellulari. Il valore antiossidante di un alimento si misura in unità ORAC (Oxygen Radical Absorbance Capacity) e, si stima che per mantenere in equilibrio il nostro sistema, tramite l’alimentazione si dovrebbe assumere un range tra 3000- 5000 ORAC al giorno. Tra gli alimenti in grado di apportare questo beneficio al nostro organismo, vi sono le erbe aromatiche e le spezie. Secondo gli ultimi studi di laboratorio, nella classifica degli alimenti con un alto valore ORAC, al primo posto troviamo proprio la crusca di sommacco che apporta 312.400 punti ORAC. Il valore è espresso per 100 g di prodotto, pertanto, il consumo del sommacco in spezia, ovvero quantitativi minimi, non porta ad un eccessiva assimilazione ma anzi, contribuiscono al raggiungimento del fabbisogno giornaliero.
Le proprietà benefiche della pianta Rhus coriaria sono conosciute fin dall’antichità, come scrive il fisico greco Dioscoride (40-90 a.C.) scriveva nella sua opera “De Materia Medica” circa le proprietà salutari del sommacco, principalmente come diuretico, anti-flatulenza e antinfiammatorio.
Anche nell’antica Roma si utilizzava il sommacco come spezia sui cibi oppure le drupe venivano poste in infusione in acqua. Inoltre, si utilizzava anche l’olio essenziali estratto dai semi che veniva poi mescolato con olio d’oliva o aceto.